Quando parliamo di rockstar, ci riferiamo a rockstar maschili o femminili? E le popstar? Il discorso vale anche per i violinisti e i rapper. È fondamentale chiarire che, mentre il mondo della musica ha spesso relegato le donne a ruoli oggettificati, molti leader della cultura americana continuano a sostenere visioni patriarcali, lasciando in ombra figure femminili competenti.
La versione audio questa volta (e finalmente!) è tutta al femminile.
Ci sono eccezioni, certo, ma sono rare nella comunicazione di massa. Un esempio emblematico è la protesta del Reverendo Delman Coates ai BET Awards nel 2008, dove denunciava il modo in cui le grandi aziende degradano le donne. Questo è solo un pezzo del puzzle che mette in evidenza come la narrazione intorno alla musica spesso riduca le donne a stereotipi, mentre il vero problema risiede nel modo in cui questi messaggi vengono inquadrati.
Il problema non è solo quello di presentare le donne in modo parziale, ma di come si scelgano le parole e le immagini per vendere un'idea. Spesso, per provocare reazioni immediate, si fa leva su stereotipi e spettacolarizzazione. Ciò crea un effetto paternalistico e una risposta indignata, mascherando questioni più profonde.
Questo porta a esplorare il delicato confine della libertà di espressione. Un esempio significativo è la canzone "Your Revolution" di Sarah Jones, che denuncia la superficialità di certe rappresentazioni nel rap e invita a una riflessione più profonda. Jones sottolinea la necessità di superare il culto dell'apparenza e di cercare il vero rispetto.
Sì, sì, questo va a tutte le donne e gli uomini da New York a Londra a LA a Tokyo che lottano per mantenere il loro rispetto in questo clima di misoginia, culto del denaro e produzione di massa del figlio illegittimo dell'hip-hop, l'Hip-Pop.
E questo va soprattutto a Gil Scott-Heron, amico, leggenda vivente e proto-rapper che scrisse "La rivoluzione non sarà trasmessa in televisione".
Molto rispetto.
La tua rivoluzione non avverrà tra queste cosce La vera rivoluzione non riguarda le dimensioni del sedere I Versace che compri, o la Lexus che guidi
E anche se abbiamo perso Biggie Smalls Tesoro, non mi ucciderà dolcemente, con i Fugees
Pensi che metterò in bocca solo perché hai fatto qualche soldo?
Per favore fratello per favore
La tua rivoluzione non sarà che getto la mia parrucca
E mi fai credere di essere un clown della mafia
O mi arrendo dietro solo per poter firmare
E forse far scrivere le mie rime da qualcun altro Io sono Sarah Jones, non Foxy Brown
La tua rivoluzione mi fa chiedere, dove potremmo andare
Se potessimo abbandonare la ricerca vuota di riconoscimenti e ego
Ci ribelleremmo alle nostre Radici, useremmo un po' di Buon Senso
In cerca di fare l'amore De La Soul, senza pretese
Ma la tua rivoluzione non sarà che mostri il tuo piccolo sesso e status
Per esprimere ciò che senti.
Considerando le figure pionieristiche come The Conscious Daughters, dobbiamo riconoscere il loro contributo alla scena hip hop, affrontando tematiche spesso trascurate. Nonostante il loro approccio complesso e il desiderio di creare musica di valore, il loro lavoro è stato spesso messo da parte in favore di narrazioni più commerciali.
In tempi più recenti, artisti come Noname continuano a sfidare le convenzioni, affrontando questioni di giustizia sociale e identità. La sua arte è un antidoto alla misoginia e alla cultura tossica che permeano molti aspetti del rap contemporaneo. Noname esprime una visione sfumata e complessa, spingendo il pubblico a confrontarsi con la realtà delle ingiustizie sociali.
Ci sono molte domande aperte. Dove finisce la libertà di espressione? Come si navigano le contraddizioni insite nella cultura musicale? È possibile essere inclusivi e critici allo stesso tempo? La risposta non è semplice, e le discussioni su questi temi sono più che mai necessarie.
In questa complessità, ogni voce, ogni artista, porta con sé una storia unica e preziosa. E mentre continuiamo a esplorare la musica e la sua cultura, è fondamentale mantenere uno sguardo critico e aperto verso tutte le narrazioni che si intrecciano in questo panorama.
Questa volta è necessario riservare lo spazio qui sotto per una “bonus track”. E per fare le cose bene, sono due bonus track e sono due album interi:
Se Unsupervised ti piace puoi supportarlo in vari modi: contribuendo al passaparola condividendo dal pulsante qui sotto, ricevere tutte le parti audio iscrivendoti gratuitamente al canale Mixcloud, puoi seguire l’account Instagram o darmi un cenno su Threads per chiacchierare di musica.
Un piccolo gesto fa la differenza.